L'EDUCAZIONE NELL'ANTICA ROMA

L'EDUCAZIONE NELL'ANTICA ROMA

 IL MOS MAIORUM

 Come per i Greci del periodo classico, anche per i Romani la vita sociale e politica è molto intensa.Anche l'educazione è per i Romani un fatto sociale con l'intento civico di integrare gli individui nella vita della città.I Romani hanno intenti più pratici e meno filosofici rispetto al mondo greco ad es. se per i Greci l'educazione dei fanciulli è la paideia, cioè un'ampia e complessa formazione culturale, per i Romani il termine educatio indica la prima formazione fisica,morale ed intellettuale e la formazione culturale vera e propria è sucessiva.L'humanitas è il corrispettivo della paideia greca ed ha un significato di educazione fondata su valori morali.Nonostante le similitudini tra Atene e Roma le differenze riguardano la realtà economica: ad Atene si sviluppa soprattutto il commercio, mentre a Roma l'agricoltura.In questo contesto hanno la prevalenza i valori di casa e famiglia.L'educazione prevede l'insegnamento della pietas cioè il rispetto per genitori,avi patria e divinità e rispetto per le legge e la tradizione, valori che riportano più all'aretè di Esiodo che di Omero.Questo insieme di valori è il mos maiorum, l'esempio che deriva dagli antenati.L'esempio è un elemento fondamentale dell'educazione che avviene in famiglia, in primis ad opera della madre.Dopo i sette anni, il bambino passa sotto il padre, il pater familias.L'educatore è perciò il genitore che insegna come amministrare un'azienda agricola, come partecipare al foro, la vita pubblica, e impartisce la prima alfabetizzazione. A 14 anni il maschio indossa la toga bianca e si dedica al tirocinium fori acquisendo il diritto di sedere in senato e dopo aver assolto il servizio militare, comincia la carriera politica.I valori del mos maiorum sono riassunti nelle dodici tavole, lastre di bronzo esposte nel foro:
  • rispetto della tradizione;
  • pietas cioè osservanza delle regole;
  • rigore morale;
  • obbedienza alla legge:

 CATONE
 
Dopo le guerre puniche emergono nuovi ceti a Roma come i commercianti, e nuove ricchezze e corruzione che minano i precedenti valori.Cambia anche l'educazione nell'età repubblicana:le
famiglie ricche affidano i figli al pedagogus e acquisiscono anche nozioni letterarie.Parte della società romana , come Catone detto il Censore, si oppone a tali cambiamenti.Egli ritiene sbagliato far educare al pedagogus i figli e vuole recuperare la tradizione del padre educatore.Egli valorizza l'oratoria unita all'etica e alla politica.L'oratore deve essere un"uomo giusto esperto nel parlare".Egli ritiene che l'oratore ed il contadino potranno rendere nuovamente grande Roma.



 CICERONE

Egli è stato determinante per l'ellenizzazione della cultura latina cercando di conciliare il mos maiorum con la cultura greca e fungendo da ponte anche in cAmpo educativo: con lui la paideia greca diviene la humanitas latina. Anche Cicerone ritiene che il benessere dello Stato dipenda dall'educazione ricevuta dal cittadino.Nella sua opera più importante, il De Oratore, egli esamina la retorica e l'oratoria i cui aspetti sono:
  • inventio ideazione di un'orazione;
  • dispositio ordine degli argomenti;
  • elocutio uso di un linguaggio ricco;
  • memaria capacità di ricordare;
  • actio esposizione dell'orazione


 
 

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