L'educazione nel mondo greco
L'EDUCAZIONE NEL MONDO GRECO
LA GRECIA ARCAICA
Le testimonianze più antiche di una forma di educazione in Grecia somo i miti.In particolare i due poemi omerici Iliade ed Odissea sono narrazioni di personaggi eroici in cui compare il concetto di aretè, inteso come virtù, nel senso di abilità o capacità. Nell'Iliade compare il concetto di aretè guerriera dove gli eroi sono modelli educativi di virtù belliche; nell'Odissea l' aretè intellettuale in quanto Ulisse oltre a coraggio e forza possiede anche intelligenza ed astuzia.Il carattere pedagogico di questi poemi è quello di presentare esempi di virtù da seguire.
Accanto ad Omero va ricordato Esiodo con la Teogonia e Le opere e i giorni. Nella prima opera si parla dell'origine dell'universo elencando le generazioni degli dei corrispondenti ai tre periodi della storia del mondo; nell'altra si affrontano i due concetti fondamentali di lavoro e giustizia con consigli di morale ed economia.L'aretè descritta da Esiodo è quindi quella del mondo contadino greco.
SPARTA E L'EDUCAZIONE DEL SOLDATO
I due tipi di aretè visti nei poemi omerici, militare-eroica e intellettuale, sono alla base dei modelli pedagogici delle due città-stato, poleis, del mondo greco classico: Sparta e Atene. Sono due modelli politici differenti, la monarchia spartana e la democrazia ateniese, che elaborano due modelli diversi di educazione.
Sparta presenta un carattere militare ed ha una società divisa in tre classi:
- spartiati membri con diritti politici che si dedicano all'attività militare;
- perieci cioè uomini liberi, artigiani e commercianti privi di diritti politici;
- iloti cioè schiavi senza alcun diritto.
A Sparta la formazione prevede tre fasi:
- famiglia fino ai sette anni;
- scuole militari dai sette ai vent'anni;
- ingresso nell'età adulta a vent'anni.
ATENE E L'EDUCAZIONE DEL CITTADINO
Ad Atene, coerentemente alle istituzioni democratiche, prevale il principio della Dike, della giustizia. La polis non è fondata sulla forza, ma sulla legge.L'aretè coincide con una vita condotta secondo giustizia, cioè è intesa come una virtù civica, una forma di rispetto e dedizione verso lo Stato e le leggi,considerati bene superiori da conservare con ogni sforzo. I cittadini maschi adulti partecipano alla vita politica e quindi oltre alla musica e all'educazione fisica come a Sparta si coltivano anche la lettura e la scrittura. A differenza di quanto avviene a Sparta, mentre i ragazzi vanno a scuola, le ragazze restano a casa. Il ciclo formativo ateniese si articola in tre fasi:
- famiglia fino ai sette anni;
- scuola privata per i ragazzi fino ai 14 anni;
- corsi di studi superiori per altri 4 anni;
- scuola militare dai 18 ai 20 anni.
Quindi se a Sparta prevale l'addestramento, ad Atene si impone l'educazione.
I SOFISTI
I principali protagonisti della cultura greca del periodo di Pericle sono i sofisti, Platone e Socrate.Il termine sofista (colui che usa il sapere) indica i primi insegnanti a pagamento degli aspiranti politici.Essi intendono insegnare l'aretè politica, cioè la tecnica con cui un uomo politico può sostenere in pubblico le proprie tesi sconfiggendo quelle avversarie.La nuova virtù è l'abilità dialettica e retorica, cioè l'arte del linguaggio.
Le tecniche insegnate dai sofisti sono due:
- la dialettica che consiste nel dialogo tra più interlocutori in cui ciascuno cerca di provare la validità delle sue posizioni;
- la retorica che consiste in lunghi discorsi con i quali persuadere un vasto uditorio.
Per questo motivo i sofisti sono stati accusati di scetticismo, perchè affermavano che non è possibile conoscere nulla con certezza e di nichilismo perchè affermavano che non esistono verità assolute.
Hanno però contribuito alla democratizzazione della politica e del sapere sostenendo l'importanza dell' istruzione e della cultura.Hanno posto l'uomo e la città al centro della loro attenzione filosofica (finora ci si occupava solo di natura ed origine delle cose) e sono stati i primi insegnanti di professione che si sono dedicati alla formazione dell'uomo politico.
SOCRATE
A differenza dei sofisti, Socrate non è maestro delle arti del discorso, egli dedica la sua vita alla filosofia, trasmettendo non un insegnamento tecnico, ma una morale agli allievi. Egli induce alla continua ricerca della verità, sostenendo di "sapere di non sapere" e perciò di dover continuare a cercare la verità. Egli pone la domanda cos'è..? cercando la risposta nel concetto, cioè nella definizione della cosa esaminata.Socrate induce chi dialoga con lui a fornire egli stesso una risposta alla domanda iniziale. Questo metodo si dice maieutica, che significa levatrice. Così come la levatrice aiuta le donne a partorire corpi, così Socrate aiuta le menti a partorire le idee.
Socrate si differenzia dai sofisti perchè:
- a Socrate non interessa la retorica come arte di persuasione, ma piuttosto la dialettica come dialogo, cioè come pratica argomentativa guidata dalla ragione;
- mentre i sofisti vogliono insegnare uno strumento per ottenere il successo, Socrate si pone problemi morali di ricerca del bene e giustizia;
- Per Socrate la virtù non è insegnabile dall'esterno,ma deve essere appresa attraverso na ricerca interiore.
Oltre che il primo dei grandi filosofi greci, Socrate è anche uno dei più grandi educatori: il dialogo socratico è tutt'oggi un punto di riferimento per la pedagogia e un significativo esempio di relazione educativa che concepisce l'allievo come soggetto attivo del processo formativo.
PLATONE
Il più importante allievo di Socrate è stato Platone, la cui filosofia affronta molti temi, ma centrale è l'ideale di giustizia da realizzarsi sia nella vita individuale che sociale.Per cercare uno stato meglio governato dove realizzare la sua città ideale si reca a Siracusa,dove fonda l'Accademia, ma i suoi tentativi falliscono. Convinto che uno Stato possa essere giusto solo se guidato da persone giuste, elabora un progetto educativo per preparare il nuovo ceto politico.Per trasformare la realtà politica, occorre una rivoluzione culturale che fondi una nuova tavola di valori.Platone vuole rintracciare verità e valori immutabili da realizzare tra gli uomini.Questi concetti, che lui chiama idee, vengono collocati in un mondo ideale detto iperuranio.La conoscenza di queste idee è il punto terminale dell'educazione. L'educazione è un percorso di conoscenza in cui si selezionano i governanti e si formano i cittadini.Solo i più meritevoli diventano filosofi ed essi sono coloro che devono andare al governo o consigliare i governanti.Filosofia, educazione e politica anche per Platone, come per gli antichi, sono strettamente connesse per realizzare la giustizia.Secondo Platone come un organismo funziona correttamente quando vi è equilibrio tra le parti che lo costituiscono, così la Stato è giusto se gli uomini lo mantengono in base alle proprie capacità. Vi sono tre tipi di cittadini:
- i produttori come agricoltori,mercanti ed artigiani, che assicurano il benessere materiale della città con la virtù della temperanza;
- i guerrieri che difendono con la virtù del coraggio la città;
- i reggitori, cioè i filosofi, che con la virtù della saggezza guidano lo Stato.
Il percorso educativo per i reggitori è molto lungo:
- fino a 18 anni educazione con musica e ginnastica per avere un'armonia psico-fisica.
- 18-20 anni per i maschi ci sono due anni di servizio militare
- 20-30 anni si rafforzano, matematica, calcolo e geometria.
- 30 anni si affronta la dialettica, cioè la filosofia come ricerca di verità e del bene
- 35 anni i futuri governanti si dedicano allo studio della filosofia
- 50 anni superato l'ultimo esame ci si può dedicare alla guida dello Stato.
Per Platone la conoscenza è legata all'amore, la parola filosofia infatti vuol dire amore per la conoscenza. L'amore spinge a contemplare i corpi belli, dal corpo bello si passa all'idea di bellezza, e si compie così un salto verso il mondo delle idee e della vera conoscenza.
Il mito che illustra bene il presupposto della filosofia di Platone è quello della caverna dove è chiara l'unione tra conoscenza, educazione e politica.Platone immagina che alcuni schiavi vivano incatenati dalla nascita in fondo ad una caverna buia (cha rappresanta la condizione dell'gnoranza che rende schiavi) e che possano vedere solo il fondo della caverna dove vedono solo le ombre prodotte da statuette che vengono mosse alle loro spalle ed illuminate da un fuoco. Per gli schiavi, che non vedono altro, le ombre sono l'unica realtà esistente.Un giorno però uno schiavo si libera ( rappresenta Socrate che intraprende il cammino verso la verità), vede le statuette e abituatosi alla luce anche la realtà che è fuori alla caverna.Lo shiavo, come Socrate, non vuole tenere per sè la verità e rientra nella caverna per informare gli altri, ma viene deriso da chi non crede e poi, sempre come Socrate, ucciso.
ARISTOTELE
Aristotele privilegia l'analisi della realtà alla descrizione dell Stato ideale e al tema della giustizia preferisce quello della felicità.Le sue due opere più importanti sono l'etica Nicomachea e la Politica.Come Socrate anche Aristotele stabilisce uno stretto rapporto tra comportamento morale e felicità.L'educazione è per Aristotele essenzialmente educazione morale.Diversamente da Platone l'ideale supremo per Aristotele non è politico, ma l'amore disinteressato per il sapere. Per Aristotele ci sono due tipi di aretè, virtù:
ARISTOTELE
Aristotele privilegia l'analisi della realtà alla descrizione dell Stato ideale e al tema della giustizia preferisce quello della felicità.Le sue due opere più importanti sono l'etica Nicomachea e la Politica.Come Socrate anche Aristotele stabilisce uno stretto rapporto tra comportamento morale e felicità.L'educazione è per Aristotele essenzialmente educazione morale.Diversamente da Platone l'ideale supremo per Aristotele non è politico, ma l'amore disinteressato per il sapere. Per Aristotele ci sono due tipi di aretè, virtù:
- virtù dianoetiche che cosistono nell'esercizio dell'intelligenza
- virtù etiche che riguardano il controllo delle passioni da parte della ragione.
- natura cioè predisposizione di corpo e spirito;
- costume (abitudini, tradizioni) dato sia dal tipo di comportamento familiare che pubblico;
- discorso cioè la vera e propria educazione, cioè gli insegnamenti ricevuti dai maestri.
- 0-7 famiglia,
- 7-14 e 14-21 Stato
- formazione fisica senza l'accentuazione militaresca che Aristotele critica all'educazione spartana
- formazione intellettuale che porta alla contemplazione della verità
- formazione morale per la quale funzione catartica (purificatrice) ha l'arte.
ragionamento induttivo: passa dai casi particolari ad una conclusione generale. Le conclusioni non sono certe, ma solo provvisorie, a meno che non si possano verificare tutti i casi. Ad esempio se su un'isola si incontrano solo abitanti con gli occhi verdi si deduce che tutti gli abitanti abbiano gli occhi verdi, però l'esperienza di incontrarne altri con altri occhi può smentire la deduzione.
ragionamento deduttvo : dal principio generale si ricava il caso particolare. Il sillogismo Aristotelico a differenza dell'induzione, non aggiunge nuove conoscenze, ma si limita ad esplicitare informazioni contenute nel principio generale. Ad esempio sapendo che tutti gli uomini sono mortali si può affermare che essendo Socrate un uomo, Socrate è mortale.
L'EDUCAZIONE NELL'ETA' ELLENISTICA
La creazione di un grande impero come quello costruito da Alessa ndro Magno, non permette più di sentirsi cittadini, ma sudditi che lasciano al sovrano il compito di guidare lo Stato.L'abbandono dell'impegno pubblico va di pari passo con la maggor attenzione per vita pratica ed indicazioni etiche che consentano di affrontare meglio la propria vita personale.Ciò si vede nelle principali scuole ellenistiche: lo stoicismo e l'epicureismo. Alla figura del sapiente si sostituisce quella del saggio, colui che affronta le difficoltà dela vita.Accanto al saggio c'è il sapiente specializzato.La specializzazione pone da una parte la conoscenza dell'uomo colto umanista e dall'altra il sapere scientifico.Le due istituzioni emblematiche del sapere sono: la Biblioteca di Alessandria e il Museo di Alessandria. All'ellenismo si possono ricondurre alcuni personaggi come Plutarco, che ,secondo una formazione umanista, si ripropone l'importanza delle arti liberali, cioè discipline del linguaggio e della scienza studiate da uomini liberi dando importanza alla retorica; o come Sesto Empirico,rappresentante dello scetticismo, che nega la possibilità di una conoscenza assoluta e ritenendo che solo l'esperienza diretta permetta l'apprendimento.
L'educazione in età ellenistica è la seguente:
La creazione di un grande impero come quello costruito da Alessa ndro Magno, non permette più di sentirsi cittadini, ma sudditi che lasciano al sovrano il compito di guidare lo Stato.L'abbandono dell'impegno pubblico va di pari passo con la maggor attenzione per vita pratica ed indicazioni etiche che consentano di affrontare meglio la propria vita personale.Ciò si vede nelle principali scuole ellenistiche: lo stoicismo e l'epicureismo. Alla figura del sapiente si sostituisce quella del saggio, colui che affronta le difficoltà dela vita.Accanto al saggio c'è il sapiente specializzato.La specializzazione pone da una parte la conoscenza dell'uomo colto umanista e dall'altra il sapere scientifico.Le due istituzioni emblematiche del sapere sono: la Biblioteca di Alessandria e il Museo di Alessandria. All'ellenismo si possono ricondurre alcuni personaggi come Plutarco, che ,secondo una formazione umanista, si ripropone l'importanza delle arti liberali, cioè discipline del linguaggio e della scienza studiate da uomini liberi dando importanza alla retorica; o come Sesto Empirico,rappresentante dello scetticismo, che nega la possibilità di una conoscenza assoluta e ritenendo che solo l'esperienza diretta permetta l'apprendimento.
L'educazione in età ellenistica è la seguente:
- prima formazione (0-7 anni) in famiglia
- istruzione primaria (7-12 anni) in cui si impara a leggere e scrivere
- istruzione secondaria (12-20 anni) con formazione umanistica e scientifica ed efebato, cioè addestramento militare soprattutto atletico
- formazione superiore basata sulla retorica che non crea più politici, ma professionisti della parola, che resta legata alla filosofia, non più intesa come strumento per trasformare la società, ma di ricerca individuale.
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